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Il
mixer del Vaticano
Qualche anno fa, durante le mie ricerche di
periferiche vintage, mi imbattei in due degli apparecchi in foto.
Nello specifico si tratta di due mixer portatili a valvole RCA BN-2A,
un modello che apparve per la prima volta nel catalogo RCA nel 1948.
Il BN-2A è un mixer con tre canali di ingresso microfonici
(di cui uno, il n. 3, commutabile su ingresso di linea) che vengono
sommati su un canale mono di uscita, e sfrutta un tipo di circuitazione
tipica dell’epoca, consistente in un primo stadio di amplificazione
costituito da un pentodo 1620 (la versione a basso rumore della 6J7,
una delle valvole principali impiegate all’epoca per gli stadi
di amplificazione microfonici) che viene sommato con gli altri due
su un secondo stadio formato da un’altra 1620 collegata a triodo
e un’altra 6J7. Rispetto ai modelli precedenti della RCA quindi,
come l’OP-6 o l’OP-7, il BN-2A si differenzia principalmente
per la presenza di questo stadio sommatore attivo anziché meramente
passivo (nei precedenti modelli i tre canali di ingresso si sommano
direttamente sul trasformatore di uscita). Tra l’altro questo
stadio di amplificazione permette di pilotare un VU meter, di cui
infatti i modelli precedenti sono sprovvisti.
L a prima idea che ebbi al momento dell'acquisto di questi apparecchi
fu quella di smontarli per recuperarne parti come i trasformatori
di impedenza, i VU meters e i controlli di volume rotativi di volume
in uso ai tempi (che sono semplicemente dei partitori di tensione
costruiti con resistenze a carbone, componenti passivi comunque in
grado di conferire una timbrica caratteristica a qualsiasi preamplificatore
sul quale siano montati) e questo allo scopo di costruirmi con le
parti di recupero un paio di preamplificatori un po’ più
versatili. Successe però che, essendo all’epoca in cura
per un problema di tendinite alle mani da Alga
Ravennati (una pranoterapeuta-sensitiva Bolognese che finalmente
mi ha liberato di questo fastidioso problema che mi trascinavo da
anni, ed a cui per riconoscenza ho regalato il sito che potete visitare
cliccando sul suo nome) e parlando con lei di questo ultimo acquisto
e delle mie intenzioni cannibalistiche nei riguardi degli apparecchi,
questa mi intimò di non toccarli assolutamente, perchè
lei SENTIVA che avevano un immenso valore storico.
Ora, la cosa dapprincipio mi suonò un po’ strana, perché
a casa avevo già un paio di altri mixer a valvole, malridotti,
appartenuti alla Radio Vaticana, ma a proposito di questi altri apparecchi
la Sig.ra Ravennati non mi aveva mai detto nulla riguardo il loro
valore storico o meno. Così, messo in guardia dal suo avvertimento,
mi incuriosii, e cercai di trovare una spiegazione alle scritte presenti
sulle manopole, “SEGNAL e CAMP”, scritte da cui ipotizzai
che gli apparecchi dovessero essere stati usati per qualche impiego
specifico.
Fu allora così che, dopo aver visitato il Museo
on-line della Radio Vaticana ed avere constatato che il modello
di cui ero in possesso era assente dal sito (nonostante fosse ben
visibile il modello della RCA precedente al BN-2A, vale a dire l’OP-7)
telefonai direttamente al direttore del museo della Radio Vaticana,
Alido Brinzaglia, il quale dopo qualche tentennamento mi spiegò
la storia degli apparecchi di cui ero in possesso. I 2 mixers che
avevo facevano parte di un gruppo di 16 mixers identici che furono
in uso alla Radio dai primi anni ’60 fino alla fine degli anni
’70, allo scopo di trasmettere nelle diverse lingue le cerimonie
religiose da S. Pietro. In pratica, ad ognuno di questi mixers sedeva
un traduttore, che commentava e descriveva, in una delle tante lingue
in cui trasmetteva (e trasmette tuttora) la Radio Vaticana, la cerimonia
religiosa che passava nel canale n. 2 di queste unità. In parole
povere questo vuol dire che attraverso questi 2 mixer è passata
la voce di almeno 4 Pontefici quali: Papa Giovanni XXIII- Angelo Giuseppe
Roncalli (1958-1963), Papa Paolo VI- Giovanni Battista Montini (1963-1978),
Papa Giovanni Paolo I - Albino Luciani (1978) e Papa Giovanni Paolo
II- Karol Józef Wojtyla (1978-2005).
Riguardo
al senso delle scritte sulle manopole, il direttore Alido Brinzaglia
mi ha detto che, dal canale n. 2 (con la scritta “SEGNAL”)
passava la cosidetta “modulazione d’ambiente”, vale
a dire l’audio generale della cerimonia (consistente nella voce
del Pontefice, i canti del coro, il suono dell’organo, le risposte
dei partecipanti alla messa, etc etc…) mentre dal canale n.
3 “CAMP” (che è infatti l’unico che permette
la commutazione da microfono a linea) passava un segnale registrato
costituito da un suono di CAMPane appunto (segnale che avvertiva i
tecnici della messa in onda della trasmissione e che serviva per verficare
il livello di uscita del Mixer) mentre al canale 1 era collegato il
microfono dello speaker che seguiva la cerimonia.
Informatomi così del valore storico degli apparecchi, il Sig.
Brinzaglia mi espresse il desiderio di rientrare in possesso di almeno
di uno dei due mixers allo scopo di poterlo esporre nel museo. Motivo
per cui, all’inizio del 2006, ho personalmente restaurato le
due unità (e questo in modo da preservarne completamente le
loro caratteristiche sia estetiche che elettroniche) e il 14-10-2006
sono andato di persona alla Radio Vaticana a restituire uno dei due
apparecchi, nello specifico il modello serie 1 MX 026, che sarà
presto esposto sul museo on–line della Radio. Nelle foto che
seguono potete visionare alcuni momenti del restauro delle due unità
e le foto del mixer rimasto in mio possesso, serie 1 MX 022.